A proposito di un meeting sui disturbi della personalità al Teatro Biondo di Palermo
di Cosimo Campagna
Ho sempre ritenuto che una autentica formazione dovesse passare attraverso la lettura attenta e appassionata di saggi – magari all’interno di una stanza amata e conciliante che costituisse il “setting di elezione” e che emanasse quell’aura preziosa che ne facilitasse l’apprendimento. Altresì ho sempre creduto che il rapporto esclusivo con un Supervisore rappresentasse il modo privilegiato per smussare insieme le asperità del lavoro clinico o talune inevitabili empasse del trattamento terapeutico. Ho sempre guardato con perplessità -invece- alle occasioni di formazione offerte da convegni, seminari svolti in ampi saloni e segnati dal persistente brusio dei presenti o dalla fragile attenzione degli astanti a fronte di argomenti triti e ritriti che poco avrebbero aggiunto alla formazione sostanziale di ciascuno. Quando però ho saputo del meeting internazionale sui disturbi della personalità – che si sarebbe svolto al Teatro Biondo di Palermo – ho attivato tutte le mie risorse per parteciparvi seppur rinunciando al tempo prezioso del week-end che è irrinunciabile balsamo quando si svolge il lavoro impegnativo dello psicoterapeuta. Il programma formativo si prospettava allettante e con illustri esponenti della Psicoterapia e della Psichiatria italiana ed internazionale. Degli italiani cito per tutti Vincenzo Caretti, colto oltreché ottimo didatta, che al tempo dei miei studi universitari aveva affiancato il prof. Lucio Sarno nelle lezioni di Psicologia Clinica e di Comunità. Gli ospiti internazionali sono stati davvero prestigiosi: Nancy Mcwilliam, Glen Gabbard e Otto Kernberg. In sole due giornate al Biondo di Palermo hanno “sfilato” clinici e teorici autori di testi eccellenti della letteratura psicoanalitica e psicodinamica.
I tre testi che – forse più di tutti gli altri – mi hanno aiutato nella pratica clinica facendomi appassionare alla mia professione sono stati scritti giusto dagli ospiti internazionali che ho potuto incontrare di presenza a Palermo: I disturbi gravi della personalità di Otto Kernberg, La diagnosi psicoanalitica di Nancy Mcwilliams e Psichiatria psicodinamica di Glen Gabbard. Da consultare ogniqualvolta non riuscivo a definire adeguatamente un quadro diagnostico oppure ogniqualvolta ch’ero alla ricerca dello spunto imprescindibile per movimentare un trattamento psicoterapico che sembrava arrestarsi. Ho trovato illuminante il contributo di Otto Kernberg sul distinguo sottile – seppure sostanziale – tra le forme di narcisismo maligno e la psicopatia: nei disturbi narcisistici (anche in quelli più severi) si conserva una qualche forma di amorevolezza. E che dire di Nancy Mcwilliams e della sua preziosa trattazione dedicata al disturbo schizoide di personalità? Glen Gabbard invece si è cimentato -tra l’altro- in una disquisizione sul disturbo antisociale di personalità e sulle difficoltà – talvolta insormontabili – che si incontrano nel trattamento dei soggetti che ne soffrono. Il tutto condito dallo scambio costante di emozioni ed impressioni coi colleghi, dalle colazioni al bar adiacente il teatro, dalla goliardata delle foto con Gabbard e la Mcwilliams e tanto altro ancora. Senz’altro grazie alle personalità internazionali invitate o forse anche a causa del lungo periodo di restrizioni anti- covid che ci ha sottratto il piacere delle occasioni presenziali di formazione… il tutto si è rivelato di un eccitante pazzesco!